Lo spirito del tempo

Lo spirito del tempo, riflessioni e riferimenti per ridurre il soffocamento nella vita Onlife e per selezionare e godere dell’innovazione nutriente

spirito del tempo

Osservando lo spirito del tempo attuale, viviamo oggi in quello che il filosofo Paolo Virno definisce la “paralisi frenetica” in cui sembra impossibile realizzare i desideri ed essere resilienti. L’abbondanza di opportunità, possibilità, competenze e abilità è opprimente e ostacola la capacità di pensare ad un progetto finalizzato. “Una potenza disarticolata” che disperde lo scopo. Possiamo fare così tante cose che rischiamo di non concretizzare nulla risultando però stremati dal frenetico movimento statico. Come andare su una cyclette immaginando di fare il giro del mondo. La nostra attenzione risulta frammentata da troppi stimoli, ogni giorno nuovi (1).

Proviamo a riflettere su questa usura corrosiva non attraverso un’osservazione diretta ma facendo un giro più ampio.

La tecnologia digitale ha rivoluzionato la nostra esistenza. Luciano Floridi ha coniato per questa nuova vita il termine Onlife, rendendo più chiara la compenetrazione tra l’esistenza fisica e quella digitale. Ne possiamo dunque assumere che la nostra esistenza è contemporaneamente giocata su diversi livelli e luoghi per cui la corporeità e la localizzazione geografica e temporale non esauriscono più il concetto di reale. Il corpo è in alcuni momenti disincarnato ma l’esperienza vissuta  è pienamente reale.

Un nuovo mondo dunque, in cui chi ha più di 25 anni è immigrato e di cui nessuno vede ad oggi i confini. Quello che è sotto gli occhi (e la fatica) di tutti è che stiamo, pur nella continuità, inesorabilmente e profondamente mutando il modo di vivere e le regole che governano le relazioni tra uomini e tra uomini e macchine.

L’eccitazione per la scoperta della possibilità di costruire questa landa digitale ci ha fatto sottovalutare la fatica che comporta un simile cambiamento. Ogni nuova conoscenza apre a impensate aree di ignoranza e, come in una canzone dei REM, è sempre più reale la sensazione di essere alla fine del mondo per come l’abbiamo conosciuto. 

Un’enorme fatica

Raccolgo da più fronti e diverse generazioni un senso comune di enorme fatica, come se si avanzasse nel fango. Il dispendio energetico, il proprio tempo è diventato il vero oro. Molto più del denaro, vale oggi il tempo a cui ci si dedica a far crescere qualcosa o qualcuno. Non si riesce più a monetizzare lo sforzo o è semplicemente intraducibile. Qui i vecchi modelli economici si infrangono e i nuovi, su altre misure di impatto, ancora faticano a penetrare la mentalità delle società finanziarie che dirigono gli investimenti.

Se il riconoscimento si basa solo sull’illusione della crescita quantitativa in perenne progressione positiva, ciò porta inevitabilmente ad indurre, gonfiare e distorcere i bisogni. 

Possiamo poi ragionare sul fatto che questo modello non sia anche una negazione della morte, uno dei grandi tabù di questo secolo, ma su questo vorrei dedicare uno spazio più ampio.  

Se, con lo spirito dei pionieri della rete, non implementiamo parametri economici che valorizzino l’equilibrio grazie ai contributi che ciascuna persona può portare alla comunità, se non riprendiamo lo spirito sociale di Barnes Lee nel creare un web comprensibile e quindi accessibile a chiunque, allora stiamo perdendo la grande occasione che questa rivoluzione aveva aperto.

Come distrarsi

La prima cosa che penso è che, tra un’eccitazione e l’altra sia necessario rallentare, ridurre gli stimoli, abbassare il livello di cortisolo che questo lunapark distopico provoca. Rallentare il battito e focalizzare l’attenzione. Sforzarsi di percepire che esistiamo contrastando questo subwoofer che spinge con la cassa in quattro in uno stadio pieno di folla in delirio.

Personalmente ho trovato oasi di pace nell’ascolto dei podcast. Quando metto le mie cuffie, soprattutto da quando mi hanno regalato delle wireless, la focalizzazione è immediata, esattamente come quando mi tuffo e nuoto. Anche camminare mi aiuta abbastanza, così come leggere. Ma spesso uso i podcast più per pensare o formulare pensieri e progetti o per studiare. Mi aiuterebbe anche scrivere se non nutrissi con il pensiero su carta una relazione complicata e lavorativa. Nulla pareggia per me l’immersione in un podcast, meglio se lungo, registrato bene. Usando un solo senso, l’udito, mi concentro sulla storia, tutto il resto tace intorno e dentro di me. Il piacere della voce mi accompagna e scalda. La conoscenza a cui posso accedere produce un massaggio al mio cervello. Che pace.

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Consigli personalissimi di ascolto

Love Bombing, Soli e Dragon Lady di Roberta Lippi editi da StorieLibere.fm. Il filo conduttore di questi lavori è l’esplorazione della manipolazione. Parole che creano consapevolezza e che curano.

Fucking Genius di Massimo Temporelli edito da Storielibere.fm. Il titolo e il tono del racconto sono un po’ epici e il mantra ripetuto dell’uomo cresciuto nel contesto e nel tempo storico, pur essendo un tassello fondamentale della formazione di un individuo, può risultare un pochino semplicistico e non troppo evidenziato nel racconto. Al netto di questa premessa e tollerando ciò, le biografie che mi ha fatto scoprire sono di grande interesse.

Il podcast di Alessandro Barbero: Lezioni e conferenze di storia. Non è un vero e proprio podcast ma una raccolta di conferenze sul Medioevo ma non solo… L’audio non è sempre ottimale, ma come racconta la storia Barbero e la passionale tenerezza che esprime la sua voce sono davvero ineguagliabili

 

Nota sull’autrice 

Sono Anna Pisterzi, Presidente della Cooperativa Sociale Transiti Psicologia d’Espatrio, Docente universitaria di Psicologia e Nuove Tecnologie. Il mio punto di vista, parziale per antonomasia, è collocato nel sociale italiano in rapporto costante con chi questo paese l’ha lasciato per seguire nuove traiettorie di vita. Il mio sguardo è teso alla promozione della salute psicologica che per me è insegnamento, clinica, divulgazione e ricerca, con una specifica attenzione all’ultima migrazione: quella digitale. Per Expat Blog oltre allo spirito del tempo ho scritto tra l’altro: Internet è una Repubblica?, Come cercare una buona psicoterapia online

 

NOTE: 1. A. Pisterzi, Partecipazione e rappresentanza nel complesso contesto psicosociale, in RIM22, Tau ed.