Un elemento importantissimo per tanti expat lontani dal proprio Paese d’origine è la presenza di un punto di riferimento culturale che funga da magnete, che faccia sentire un po’ “l’aria di casa” e riunisca in piccole comunità tanti expat sparsi per la città. Un luogo in cui creare e consolidare relazioni, scambiarsi idee e progetti, insomma, fare cultura per sentirsi (anche) meno soli.
A Londra, un punto di riferimento di questo tipo è The Italian Bookshop, una libreria specializzata in libri in italiano, ovviamente, ma non solo: è un luogo di attrazione anche per tanti studenti della nostra lingua e amanti della letteratura italiana in UK.
A Londra da trent’anni
Ornella si è trasferita a Londra trent’anni fa: The Italian Bookshop aveva aperto da pochissimo e il suo trasferimento oltremanica non era stato accompagnato da una lunga premeditazione.
Doveva trattarsi di un’esperienza passeggera, ma una città straordinaria come Londra difficilmente, soprattutto allora, ti lasciava andare via.
“Ho iniziato lavorando lì qualche ora, pensavo di stare qui solo qualche mese, come fanno in tanti. Ma alla fine non sono mai tornata in Italia in maniera stabile, ormai la mia vita è qui”.
Una vita da sempre accompagnata dai libri, quella di Ornella, “figlia d’arte”. Ci racconta che la libreria di famiglia “era un po’ la nostra baby sitter. Nostra mamma di solito ci lasciava lì il sabato pomeriggio e io avevo il tempo di leggere un sacco di libri”.
Per Ornella, quello che doveva essere un periodo passeggero è diventato la sua vita. La fortuna, probabilmente, è di essere stata a Londra, una città che ha sempre saputo accogliere expat da tutto il mondo. Per Ornella la città ha avuto un ruolo importantissimo nella sua decisione di restare definitivamente in UK.
“Ti innamoravi immediatamente. Londra non ti faceva sentire solo, diventava subito la tua compagna. Qui sentivi di poter fare cose anche da solo, senza problemi, senza tutta quella serie di retaggi che altrimenti ti avrebbero frenato.
Io, ad esempio, vado al cinema sempre da sola, mi piace. Il cinema semivuoto è come avere un tuo cinema a casa”.
La Brexit e la città che cambia
Come sappiamo, negli ultimi anni a Londra e in tutto il Regno Unito qualcosa è cambiato. Non è difficile immaginare che la Brexit abbia, e stia tuttora influenzando, il volto di una delle città più vive e multietniche del mondo.
“Londra è stata ferita dalla Brexit e io in questo momento, proprio per questo la amo ancora di più. È una città che mi ha dato così tanto, la voglio amare soprattutto perché è in difficoltà.”
Un cambiamento che si fa sentire nel vissuto dei suoi singoli cittadini, proprio come ci racconta Ornella.
“La Brexit ha colpito Londra in maniera molto pesante, nonostante la città in sé non è da Brexit, le conseguenze si sentono comunque. Sono cambiate tante cose.
Vi faccio un esempio. Esiste una catena di bar che si chiama Caffè Nero: nei vari traslochi di The Italian Bookshop in giro per Londra, ho sempre avuto la fortuna di averne uno vicino.
Lì hanno sempre lavorato ragazzi che andavano e venivano. Quello che vedevo in loro era il futuro, da Caffè Nero partivano i loro tentativi di emancipazione, anche facendo parecchi sacrifici. Avevano un atteggiamento positivo, il presente veniva vissuto come un rito di passaggio, col pensiero che dopo sarebbe arrivato il domani.
Ora al Caffè Nero lavorano persone molto più adulte. Questo è il loro presente. I giovani, dopo la Brexit, a Londra non ci sono più, scelgono altre parti d’Europa.”
L’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea si sta quindi rivelando per moltissimi un errore con conseguenze difficili da affrontare, almeno per alcune fasce della popolazione.
Tra Brexit e pandemia
Gli effetti della Brexit non si sono mostrati immediatamente. La pandemia ha di fatto rallentato parecchio il processo, mostrando solo ora – a distanza di due anni dal suo inizio – tutta fragilità di un sistema che non era pronto a fare un salto simile.
Anche nelle attività di routine della libreria iniziano a sentirsi le prime difficoltà. Per Ornella e il suo staff, come per tutti, la pandemia di Covid-19 aggravata dai primi effetti della Brexit non è stato un momento facile, ma hanno saputo affrontarlo con tenacia, e senza perdersi d’animo.
“Con la pandemia, gli effetti della Brexit si sono visti dopo. Non ci sono i trasportatori… Se non sei inglese non lavori più. Siamo messi male.
Per noi è stato un disastro. Arrivava tutto in ritardo. In più, la pandemia ha reso le persone impazienti, insofferenti”.
Tuttavia, Ornella e The Italian Bookshop continuano nella loro attività di diffusori di cultura, consapevoli che i colossi della distribuzione possono avere dei vantaggi, ma fino a un certo punto.
“È vero, Amazon ha la logistica, ma noi abbiamo l’esperienza, la conoscenza, la cultura del libro. Se vuoi imparare la lingua italiana ti puoi recare da noi, siamo veramente bravi in questo”.
The Italian Bookshop, tra passato e presente
The Italian Bookshop non è solo un luogo dove acquistare e farsi consigliare libri in italiano, ma è anche un luogo d’incontro, dove poter partecipare a eventi culturali e presentazioni con gli scrittori italiani, anche se, come anticipato, la pandemia ha costretto un po’ tutti ad adattarsi.
“Anche qui la pandemia ha cambiato tutto. Prima gli adulti venivano da noi a imparare l’italiano, ma ora è tutto online, senza contare che molti sono anziani e preferiscono non uscire”.
The Italian Bookshop è sempre stato un punto di riferimento fondamentale per gli italiani a Londra, ma anche per molti londinesi, soprattutto adulti, attratti dalla nostra lingua. Sono “lo zoccolo duro” della libreria, ci racconta Ornella, soprattutto negli ultimi tempi.
“Molti italiani se ne sono andati. Ho perso molti clienti a causa della Brexit e della pandemia. Anche tutto il mondo dei ragazzi è sparito.”
È vero, The Italian Bookshop è riuscita ad adattarsi alla situazione pandemica, tuttavia Ornella non può non pensare con un po’ con nostalgia alla vita di prima.
“Facevamo tantissime presentazioni. Si creavano delle comunità. Ogni scrittore ha degli amici che porta e si creano sempre delle belle serate. Frankie Hi Nrg MC è stata la mia ultima serata.
La libreria è piccola e con il Covid non è stato facile. Quello che facciamo ora è cercare di uscire, di organizzare al di fuori della libreria. Ho fatto iniziato a fare anche tantissimi incontri sui social, adesso mi definisco un essere mezzo donna e mezzo video.”