Esce il primo libro di Transiti: “Traiettorie. Guida psicologica all’espatrio”

Il 24 Luglio è uscito per TAU Editrice, finanziato da Fondazione Migrantes, “Traiettorie. Guida psicologica all’espatrio.

Il 24 luglio è uscito per TAU Editrice “Traiettorie. Guida psicologica all’espatrio”, il primo libro di Transiti!

Dopo averlo presentato in anteprima il 9 luglio a Garbagna, al Festival “Il borgo delle storie”, la nostra guida psicologica per chi espatria è disponibile nelle librerie e online. 

Prossimi appuntamenti:

23 Settembre a Torino al Festival delle Migrazioni 

17 Ottobre ancora a Torino al Festival dell’Accoglienza

Dedicheremo sul nostro Expat Blog una serie di approfondimenti che ci permetteranno di scoprire come è nato questo strumento di promozione del benessere psicologico di chi espatria. 

Perché ci sono degli aspetti che sono stati progettati, pensati, realizzati che meritano spiegazioni, per rendere la lettura ancora più completa e affinché sia realmente uno strumento utile a chi parte, chi vive e chi torna, ma anche a chi resta e/o vede una o più persone care partire.

 

guida_psicologica

 

Perché parliamo di “Traiettorie”?

E allora, partiamo dall’inizio, partiamo dalle parole. 

Perché la guida si intitola “Traiettorie”?

Immaginiamo l’espatrio come un percorso compiuto da un punto che avanza nello spazio e nel tempo, lasciando una scia, un segno grafico visibile che può assumere forma, direzioni, lunghezze differenti. Questa è una traiettoria. Il termine rimanda alla pluralità di storie, ai tragitti personali il cui tracciato è per ciascuno differente. 

Una traiettoria è qualcosa che inizia in un punto: da lì, si sviluppa. Questo punto, però, può non essere stato ancora messo nero su bianco: può trattarsi di un punto collocato nel futuro. Le traiettorie si disegnano, si immaginano, si percorrono e talvolta vengono viste in prospettiva, guardando la strada percorsa fino a quel momento.

Trattandosi di un percorso potenziale, possono esserci cambiamenti e trasformazioni nel corso del tragitto. Quando ci riferiamo all’espatrio, infatti, non parliamo mai di un viaggio a tappe prestabilite, di un percorso preconfezionato in maniera deterministica. Così è l’espatrio: un’esperienza che può far parte della storia passata di una persona; un vissuto attuale; un progetto futuro. La parola “traiettoria” rimanda infatti all’idea di un “tragitto potenziale”, ovvero che ha la capacità di definirsi nel momento stesso in cui si sta disegnando. 

In movimento 

Le traiettorie non hanno a che fare soltanto con punti di partenza e arrivi, con  spostamenti fisici, ma anche con il movimento interno di ciascuna persona. Le traiettorie a cui facciamo riferimento nel titolo riguardano questi movimenti interiori. Nell’esperienza dell’espatrio a muoversi non sono solo i corpi delle persone, ma anche i loro pensieri, emozioni, desideri, riferimenti culturali e storie.  A cambiare sono anche i protagonisti dei movimenti d’espatrio, così come i contesti in cui si inseriscono e le persone che stanno intorno e che “partecipano” all’espatrio. 

Le traiettorie hanno a che fare con tutto questo, con lo sviluppo psicologico della persona in movimento da e verso l’estero. 

Un fenomeno dentro al fenomeno

Ciascuna personale traiettoria d’espatrio si inserisce, poi, all’interno di un più ampio movimento, un più ampio fenomeno: quello migratorio. Quella singola traiettoria che ciascuno di noi traccia è il risultato di una risposta personale, di una reazione specifica a intrecci che sono insieme sociali, culturali, antropologici. Per questo è fondamentale che, comunque, nel parlare di espatri, al plurale, il nostro sguardo si mantenga il più possibile aperto, osservando il nostro partire inserito all’interno di un flusso, di un fenomeno sociale e culturale più ampio. In questo senso, ciascuna traiettoria d’espatrio, avvenendo in un contesto socio-culturale, è costruita collettivamente. 

Come si legge Traiettorie?

Ogni aspetto di questo libro è stato pensato a lungo ed è frutto di una più ampia riflessione sulle modalità di divulgazione in ambito psicologico. Tutto ciò che vedete sulle pagine, tra le pagine, nelle pagine (le pagine stesse) è stato scelto con cura, sia dal punto di vista dei contenuti che della modalità con cui sono presentati, elementi grafici compresi.  

L’abbiamo pensata agile e multidimensionale, in modo che possa essere iniziata e letta partendo da un qualsiasi punto, sorseggiata e spizzicata o tutta di fila, iniziata da metà… Abbiamo pensato all’accessibilità del testo per tutto ciò che riguarda i colori, il font, l’impaginazione, gli spazi dedicati alle immagini etc…

Per renderlo ancora più semplice nel suo utilizzo l’abbiamo dotato di istruzioni per l’uso. 

“Traiettorie” è scritto e impaginato per essere di facile lettura e pensato con dello spazio bianco per poter prendere annotazioni, sottolineare passaggi e rispondere a domande o affermazioni.

Questo perché vogliamo che sia uno strumento di utilizzo immediato e autonomo. Uno strumento di riflessione ma non di soluzione, poiché non ne esistono di valide per tutte e tutti, ma ciascuno può trovare le proprie, costruendo consapevolezza.

Ci piacerebbe vedere almeno una copia di Traiettorie scarabocchiata e sfogliata, con angoli di pagine piegati, infilata in un bagaglio a mano, regalata a qualcuno in arrivo o in partenza, dimenticata al gate di un aeroporto.  

Buona lettura!Per seguire i passi del nostro libro, visitate la pagina dedicata sul sito di Transiti.