Turismo benessere come ridurre le fatiche dal rientro e apprezzare l’Italia

Un turismo o un rientro che spesso è pieno di obblighi (parenti, amici e luoghi) a volte anche doppi (se la coppia viene da località diverse o se i luoghi di affetto sono distribuiti in più città).

Per coloro che vivono all’estero rientrare in Italia almeno una volta l’anno è spesso un obbligo nei confronti della famiglia e delle amicizie.

Rientrare significa ricalcare i passi, ritrovare quello che si è lasciato ritrovare i luoghi, gli affetti e le abitudini. Ritrovare un senso di appartenenza.

Rientrare nella casa di famiglia, nella città e nel paese, ritrovare i panorami, i luoghi ed i sapori. Far conoscere al proprio compagno/figlia… le tue tradizioni e le tue origini. 

Un rito che spesso si accompagna con ansie e nostalgie (sarà tutto come prima?; nulla sarà cambiato ?; le cose che mi facevano piacere le ritroverò?; quelle che mi facevano arrabbiare non scompariranno mai ?…)

 Un turismo o un rientro che spesso è pieno di obblighi (parenti, amici e luoghi) a volte anche doppi (se la coppia viene da località diverse o se i luoghi di affetto sono distribuiti in più città). 

Un turismo che impegna moltissimo e che alle volte stanca.

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Come alleggerire un rientro faticoso

Appena prima o dopo che si affrontano gli obblighi forse è bello pensare ad uno spazio di vacanza, magari  in Italia, cercando di trovare un luogo di benessere, un luogo di transito dove è più facile cambiarsi e adattarsi al cambiamento. Un luogo dove vivere il senso si appartenenza (essere italiano e trasferire ai figli un senso positivo del paese) senza per questo costringerli nella dimensione della tradizione.

Per questo è giusto consigliare dei  rientri graduali (intesi nella doppia versione di andata/ritorno) è importante, per questo  una buona organizzazione che si basi sui mezzi di trasporto, sulla stagione e sulla disponibilità di tempo e di denaro, una organizzaz

ione fatta con il nuovo nucleo familiare, che lo difenda dall’invadenza delle origini.

 

Un esempio non italiano mi è stato raccontato da Giona che ha un compagno brasiliano, loro hanno programmato un lungo rientro in Brasile (tre mesi) che oltre ad una lunga visita dai parenti è stato pensato (nell’andata e nel ritorno) con soste più o meno lunghe a San Paulo per respirare una vita diversa e vedere/o rivedere il paese anche con i propri occhi e non solo nello sguardo degli amici d’infanzia  o dei parenti.

Altro esempio forte nell’immaginario è il rientro dell’emigrante al paese che genera (ho comunque ha generato) forti stereotipi. Si torna per mettere in mostra da un lato il successo del progetto di espatrio (macchina, cioccolato e giri al bar) e dall’altro il mantenimento delle tradizioni (dal pane di una volta alle sagre del santo). Ogni attore (chi parte e chi resta) presenta il suo stereotipo e vive l’ansia, prima di partire, di dover preparare il personaggio e la scenografia .

Un turismo delle radici che può diventare una forzatura, la ricerca di un passato che non esiste più e che non ci genera un senso di appartenenza vero.

 

Fermiamoci prima

Se stiamo rientrando in macchina da un paese europeo programmiamo due/tre giorni nelle montagne di confine. Prendiamo aria, assaggiamo il paese, idratiamoci.

Torniamo in aereo e se non siamo abitanti di Roma o Milano, o con un secondo volo non raggiungiamo direttamente la nostra meta, programmiamo un due/tre giorni di turismo alternativo in Italia. 

Vediamo ad esempio Roma e l’alto Lazio con la Maremma laziale (alto Lazio) e i laghi del Lazio. Vi vorremmo consigliare il Parco dei Mostri di Bomarzo, le Terme di Viterbo, il romanico di Tuscania e Tarquinia e il mare di Pescia. 

 

E se sbarchiamo a Milano fermiamoci due giorni in Piemonte  nelle colline del  Monferrato o nelle montagne della Val Sesia. Troviamo dei luoghi belli dove il turismo non ha tolto il segno o il segno ai luoghi. Il Monferrato è un bel territorio  da attraversare in bicicletta o attraverso le colline o costeggiando il Po. La natura e i piccoli paesi sono molto rilassanti e alimentano belle sensazioni di benessere. Vi suggeriamo di seguire l’itinerario della 10 settimana di un bel progetto europeo Life che ci ha permesso di scoprire questo territorio

Se torniamo in macchina andiamo a trovare le montagne, vediamo i vecchi luoghi di frontiera.

Se non sappiamo dove fermarci io vi consiglio di utilizzare il servizio di EASYHOLYDAYS  che ci permette di trovare un luogo dove dormire coerente con il proprio progetto senza passare dai grandi mediatori turistici.

 

Fermiamoci dopo

Salutiamo amici e parenti, chiudiamo la casa, organizziamo le valigie ma non rientriamo subito nella nostra casa all’estero.

Lasciamo la macchina carica in un luogo sicuro e muoviamoci a piedi o programmiamo una escursione in bicicletta, prendiamo l’ultimo sole riconciliamoci con il nostro nucleo stretto, vediamo un altro pezzo di paese magari meno fossilizzato e rientriamo con una nuova energia.

 

 

 Se in aereo programmiamo il rientro da un altro aeroporto (magari è anche più conveniente) e facciamo della tappa intermedia una vacanza di recupero il nostro pezzo di turismo benessere. 

Troviamo dei luoghi nuovi che un giorno potranno diventare i luoghi nuovi della famiglia expat.

 

E poi trovare un nuovo luogo della famiglia

Ci sono tanti esempi di expat di famiglie miste che hanno deciso di trovare un luogo terzo in Italia. Ci sono Francesca e Matt che hanno trovato nella valle di Assisi un luogo terzo rispetto alle loro origini complesse (dall’Inghilterra all’Africa passando per la Sicilia e Roma); 

Valeria e Hose che hanno costruito la loro casa di famiglia in Catalogna andando oltre ai luoghi di origine e i modelli abitativi tradizionali e creando un flusso invertito (portare da loro gli amici e i parenti).

 Andrea e Tonino musicisti che sono andati a vivere a Berna ma non hanno voluto perdere l’esperienza e l’origine italiana, ma invece di scegliere di trovare un luogo delle origini, in questo caso la Sicilia di Tonino o Roma (città dove si sono conosciuti), hanno preso casa nelle Marche. Una casa nella quale far crescere il piacere e i legami con l’Italia ai loro due figli della Third culture kids.

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