Benessere psicologico: riflessioni inedite nel vivere a Barcellona
La ricerca del Rapporto Italiani nel Mondo (RIM) del 2021 sulla salute psicologica degli italiani all’estero aveva messo in luce una serie di problematiche psicologiche strutturali e correlate alle difficoltà di chi vive un’esperienza d’espatrio, in particolare dopo l’evento pandemico.
Nel corso del 2022 abbiamo iniziato una serie di riflessioni che, per noi di Transiti che siamo specializzati e specializzate nel campo della psicoterapia e della consulenza online, sono in parte inedite.
L’idea di Transiti è quella di dedicare energie a progetti a sostegno della salute e del benessere dei nostri connazionali all’estero e di promuovere lo sviluppo di analisi e osservazioni puntuali sulla condizione reale di chi vive l’esperienza.
Stiamo inoltre lavorando, in connessione con questa riflessione, ad una guida psicologica per l’espatrio in uscita entro l’estate 2023.
La guida, che nasce dalla ricerca e dall’interlocuzione con molti osservatori privilegiati, sarà un primo strumento di prevenzione e orientamento alla portata di tutti e tutte.
Si tratta di un percorso compiuto a partire da un’osservazione accurata del benessere psicologico degli italiani e delle italiane all’estero che non può prescindere dallo sguardo attento alle comunità e alle singole persone che ne fanno parte.
E’ questo il terreno nel quale germoglia il progetto “Italiani a Barcellona. Parliamo di Benessere”.
Il nostro primo passo “dal vivo”, in rete con partner autorevoli, verso una direzione precisa: per promuovere la consapevolezza, la serenità e l’equilibrio di connazionali in espatrio.
Perché Barcellona?
Quella degli italiani a Barcellona è la prima comunità straniera della città e una delle più “giovani”. E’ una comunità dinamica, disomogenea e in continua evoluzione.
I numeri sono grandi: nella regione catalana si contano 120.000 iscritti all’AIRE che rappresentano circa il 50% dei cittadini italiani/e che vivono nell’area di Barcellona. La stima complessiva è di circa 250.000 connazionali di cui l’80% è emigrato negli ultimi 10 anni.
Sono numeri costantemente trainati dagli enormi flussi turistici, dalla “facilità” di raggiungimento e dal fascino della meta. Si tratta di italiane e italiani che si sono spostati spesso senza un progetto di vita di medio o lungo periodo, che pertanto vivono Barcellona come una meta transitoria, un passaggio della vita.
Gli italiani e le italiane trasferitisi a Barcellona (prevalentemente giovani, molti single o appartenenti a giovani famiglie) sono una comunità che non si sente tale, perché vive individualmente la città: pur sperimentando spesso le stesse complessità, faticano a trovare una rete.
Includere il pacchetto completo
C’è una versione “short”, della migrazione, che ne racconta la bellezza e le opportunità. Poi c’è il “pacchetto completo” che potrebbe includere un lato B: senso di fatica, disorientamento e solitudine nell’affrontare la vita quotidiana. Ne abbiamo parlato con RadioTre, quando la Presidente di Transiti Anna Pisterzi ha partecipato a due puntate di Expat, La Resa dei conti e Anna Risponde.
Lo spunto per la riflessione veniva proprio dalla storia di una giovane che viveva a Barcellona.
“Italiani a Barcellona. Parliamo di Benessere” si pone come primo, grande obiettivo, quello di aiutare le persone anche a tenere insieme queste due narrazioni, a mettere insieme la bellezza e l’opportunità con le sfide e i rischi cui inevitabilmente espone la scelta di migrare, nelle diverse fasi di vita.
Il progetto “Italiani a Barcellona. Parliamo di benessere”
Ci siamo arrivati così, questo è il dietro alle quinte (versione short, ovviamente).
Un’osservazione puntuale realizzata dalle associazioni di Italiani a Barcellona mette in luce problemi e difficoltà specifiche nelle diverse fasi di vita per i giovani, le famiglie, lavoratori e lavoratrici. Criticità che affronteremo direttamente con le persone negli eventi dedicati.
Tutti gli incontri sono gratuiti, ma è necessario iscriversi cliccando sull’evento di proprio interesse.
Il futuro che vorrei
Quando? 20 aprile 2023 ore 19:00- 21:00
Dove? C/ de Sant Pau, 101, 08001 Barcellona
Il modo in cui si pensa il lavoro, o il futuro, non è il medesimo in tutti i Paesi del Mondo.
Chi sceglie di espatriare ne fa esperienza diretta: non ci sono solo le differenze individuali, ma anche quelle culturali. Sempre di più abbiamo bisogno di migliorare le capacità di far fronte alla complessità, anche nelle scelte lavorative quotidiane, per trovare soluzioni nei momenti di difficoltà.
Una parte dell’incontro sarà dedicata anche a:
Vite (professionali) che (non) sono la mia.
Quando scegliere di espatriare per una persona importante nella propria vita porta disorientamento: Cosa farò del mio futuro? La mia vita professionale ha ancora qualche possibilità?
Accompagnare la crescita tra due culture
Quando? 4 maggio 2023, ore 19:00- 21:00
Dove? C/ de Sant Pau, 101, 08001 Barcellona
Cosa vuol dire essere genitori di adolescenti expat?
Spazio di confronto e condivisione tra genitori che vivono la sfida di far crescere i propri figli adolescenti tra due culture. Quali difficoltà? Rischi? Risorse?
Due Paesi, una Famiglia: genitori e figli in espatrio
Quando? 25 maggio 2023 ore 16:30-18:00
Dove? Carrer de Setantí, 10, 08034 Barcellona (presso Istituto Italiano Statale Comprensivo Liceo “E. Amaldi”)
L’esperienza di trasferirsi all’estero pone la famiglia in un nuovo contesto sociale e culturale, diverso da quello di origine e conosciuto. Si sperimenta la condizione di essere un’unica famiglia ma anche una famiglia che può essere molto diversa nel nuovo contesto.
Coppie in espatrio, tra desiderio e timore
Quando? 26 maggio 2023 ore 19,00- 21,00
Dove? C/ de Sant Pau, 101, 08001 Barcellona
Sposi, fidanzati, compagni… essere una coppia expat ridefinisce i significati della relazione, le aspettative, le speranze, i dolori. Cosa muove una coppia a decidere di andare all’estero? Come ciascuno integra nel proprio progetto di vita insieme il desiderio di cambiamento con il timore di ciò che il nuovo può introdurre nella relazione?
To be continued…
Ci piace l’idea di una prospettiva temporale di ampio respiro, per progetti ambiziosi come questo, che miri a instaurare con le persone che incontreremo, con il territorio e la rete delle organizzazioni che si stanno impegnando con noi, un rapporto di reciprocità di lungo corso.
Torneremo a casa, dopo essere “Transitati” per Barcellona, pronte per i passi successivi, pronti per riflessioni inedite e collettive.