Rientrando faccio sempre la stessa strada, quella che collega casa alla stazione dei treni. Non c’è mai molto trambusto, è una strada poco trafficata, semideserta, di quelle in cui ci si infila la sera per parcheggiare con una certa dose di sfida verso qualunque altro veicolo. Si parcheggia e, rapidamente, dalla portiera dell’auto, si passa a quello del palazzo di casa.
Da qualche tempo, però, è scomparsa una delle corsie di marcia. Prima era a doppio senso per le auto, mentre ora una delle due corsie è stata tratteggiata con delle linee colorate e figure stilizzate di omini a passeggio. Questo piccolo cambiamento, apparentemente semplice, ha modificato non solo il traffico ma anche il modo in cui le persone si muovono, si incontrano e vivono il loro ambiente quotidiano. Anche io ho iniziato ad abitare quella zona in modo diverso e una via che prima era solo di passaggio è diventata uno spazio nuovo. Notare quel cambiamento mi ha permesso di vedere cose che fino ad allora mi erano sfuggite.
Per esempio, un pomeriggio ho visto per la prima volta, nonostante fosse lì da anni, un bar all’angolo. Ho deciso di sedermi al tavolino esterno e ho iniziato a guardarmi attorno. C’erano molto meno auto rispetto a prima, e così ho avuto l’opportunità osservare con più attenzione chi passava: una signora di fretta, due papà con i passeggini, ciclisti con equipaggiamenti più o meno tecnici, monopattini spinti da persone piccole e altri da motori elettrici. C’era un bel sole. Ho iniziato a tornarci spesso, in quel plateatico, a prendere “il solito” e a fantasticare su chissà quale nuovo volto sarebbe passato di lì a poco sull’asfalto ombreggiato.
Qualche linea sull’asfalto, una piccola cosa nuova che però ha cambiato l’atmosfera dell’intera strada, il modo di viverla e di guardarla e ha fatto stare meglio anche me.
Questo articolo fa parte di una piccola serie sul benessere psicologico in mobilità internazionale, pensata per chi si trova in una traiettoria d’espatrio ma anche per chi quella traiettoria la osserva, talvolta da lontano.